domenica 10 agosto 2008

Rocca San Felice, Le feste medievali 2008


LA PRO LOCO DI ROCCA SAN FELICE DIFFONDE IL PROGRAMMA DELLE FESTE MEDIEVALI

Le feste medioevali a Rocca San Felice.

Nel borgo irpino quatto giorni con i protagonistidel '200 dal 21 al 24 agosto 2008.
Nel penultimo fine settimana di agosto, Rocca chiude le sue porte al presente e con un tuffo nel passato il suo borgo medioevale rivive con guitti e giocolieri, dame e cavalieri, osti e mercanti, maghi e fattucchiere: sono le Feste Medioevali.

Ogni casa si addobba con drappi e stendardi, ogni cristiano si veste con tuniche e stole, ogni dama si orna con velluto e gioielli per far rivivere al visitatore la suggestione di un tempo che fu.
E quando tra gli stretti vicoli del borgo, tra le vecchie case in pietra si incontrano l'oste che mesce il vino dalla botte, la vecchia megera che legge la mano ad una speranzosa damigella, i soldati che trascinano il prigioniero messo alla gogna, il mendicante che si prostra per un misero tozzo di pane, il signore che spavaldo porta a spasso la sua alterigia, l'incantesimo è riuscito ed ognuno potrà dire di essere andato a spasso nel tempo.
Programma
21 agosto 2008
ore 18:00Convegni di Apertura della Manifestazione
ore 19:30 RIEVOCAZIONE STORICA della prigionia di MARGHERITA di SVEVIA nel castello di Rocca San Felice - Corteo in costume d'epoca
ore 22:00 - Il richiamo di Margherita di Svevia - Apparizione del "fantasma" di MARGHERITA ed inoltre... spadaccini, giullari, giocolieri
22 agosto 2008
ore 21:30 -BANCHETTO MEDIOEVALE
(zuppe di legumi, cacciagione, brasato di maiale, dolce,vino a volontà - prenotazioni al n° 0827 45031)
Gruppo Compagnia Trobadorica e Musica Antica - Giullari in festa Musici Medioevali del Gruppo Cantorum dei Musici Trobadore Gratulantes Spettacoli itineranti Falconieri di "De Thempore Exeundi"Sbandieratori della Citta di Melfi - Tamburini e Piramide umanaDanzatrice del ventre e Ballo delle Tre anforeore 22:00Il richiamo di Margherita di Svevia - Apparizione del "fantasma" di MARGHERITA
23 agosto 2008
ore 18,00- apertura Mercatino Medioevale e Botteghe del Borgo
ore 19:00 e 20:00 - spettacolo di Falconeria gruppo "De Thempore Exeundi"Esposizione volatilidalle ore 21:00 in poiEsposizione di giochi medioevali e giochi di ruolo Accampamento militare ed esibizione sul castelloArmigeri della Compagnia Tempora Medioevalis Accampamento sul Castello - rievocazione DUELLO MedioevaleI DRAGHI - Spettacolo di mangiafuoco e giocheriaGruppo Compagnia Trobadorica e Musica Antica e Giullari in FestaMusici Medioevali del Gruppo Cantorum dei Musici Trobadore GratulantesSpettacoli itinerantiSbandieratori della Citta di Melfi - Tamburini e Piramide umanaore 22,30Spettacolo teatrale del gruppo "I Bardilos"Rievocazione dell'Atto del Matrimonio Medioevaleed inoltre taverne, osterie ed altro . . .
24 agosto 2008
ore 18,00 -apertura Mercatino Medioevale e Botteghe del Borgo
ore 19:00 e 20:00spettacolo di Falconeria gruppo "De Thempore Exeundi"Esposizione volatili
dalle ore 21:00 in poi Esposizione di giochi medioevali e giochi di ruolo Accampamento militare ed esibizione sul castelloArmigeri della Compagnia Tempora Medioevalis rievocazione DUELLO MedioevaleAccampamento sul Castello I DRAGHI - Spettacolo di mangiafuoco e giocheriaGruppo Compagnia Trobadorica e Musica Antica e Giullari in FestaMusici Medioevali del Gruppo Cantorum dei Musici Trobadore GratulantesSpettacoli itinerantiSbandieratori della Citta di Melfi - Tamburini e Piramide umana
ed inoltre taverne, osterie ed altro . . .
http://www.comune.roccasanfelice.av.it/

Informazioni Turistiche:

venerdì 8 agosto 2008

Rocca San Felice, invito al borgo medievale

ROCCA SAN FELICE. Per chi è alla ricerca di memorie, sapori, gusti mediterranei, di riscoprire il fascino di un borgo medievale, ormai alla ribalta nazionale, non può non far tappa a Rocca San Felice, piccola Assisi irpino, la magia e il fascino del medioevo è un felice connubio, grazie alla cordiale ospitalità dei rocchesi. La Pro-Loco DE MEPHITI e l’Amministrazione Comunale sono sempre attente nell’impegno di offrire ai visitatori e ai graditi ospiti il meglio delle loro possibilità. Nel penultimo fine settimana di agosto, Rocca chiude le sue porte al presente e con un tuffo nel passato il suo borgo medioevale rivive con guitti e giocolieri, dame e cavalieri, osti e mercanti, maghi e fattucchiere: sono le Feste Medioevali. Ogni casa si addobba con drappi e stendardi, ogni cristiano si veste con tuniche e stole, ogni dama si orna con velluto e gioielli per far rivivere al visitatore la suggestione di un tempo che fu. E quando tra gli stretti vicoli del borgo, tra le vecchie case in pietra si incontrano l'oste che mesce il vino dalla botte, la vecchia megera che legge la mano ad una speranzosa damigella, i soldati che trascinano il prigioniero messo alla gogna, il mendicante La descrizione continua...
che si prostra per un misero tozzo di pane, il signore che spavaldo porta a spasso la sua alterigia, l'incantesimo è riuscito ed ognuno potrà dire di essere andato a spasso nel tempo. Per l’occasione l’intero borgo dal Castello, alla Piazza S. Felice diventa una magnifico scenario dove l’arte, la gastronomia tipica, il buon vino, la musica, e il teatro ne fanno da padroni. Il carnet dell’Undicesima edizione delle Feste Medievali è ricco di appuntamenti: 23 agosto 2007 Palazzo LAUDISI -SANTOLI apertura bottega del dipingitore riproduzioni di icone con tecnica medioevale a cura di Floriana Lisena esposizione del volume “Il Bestiario medioevale” ORE 23,00 e fino allo spuntar del sole LA NOTTE del SABBA processo alla strega a cura del maestro Salvatore Mazza a seguire La Compagnia ATMO presenta “LE STAGIONI DELL’AMORE” ed inoltre ….fattucchiere, imbonitori, alchimisti, monaci, cartomanti, spadaccini, giullari, giocolieri e tanti misteri 24 agosto 2007 ore 21,30 BANCHETTO MEDIOEVALE (zuppe di legumi, cacciagione, brasato di maiale, dolce, vino a volontà – prenotazioni al n° 0827 45031) Cantores Ipocritas euphorionis - musici – I Falconieri Virgola – giullare di corte – La baracca dei Buffoni – saltimbanchi e giullari – Alchymia – Comp. della Spada - duelli e disfide – La comp. della danza di Salerno 25 agosto ore 18,00 apertura mercatino medioevale spettacoli La baracca dei Buffoni – saltimbanchi e giullari – Cantores Ipocritas euphorionis - musici – I Falconieri Botteghe della Fantasie – giullare – Comp. della Spada accampamento militare ed esibizione sul castello Il Giullar cortese Ore 21,00 Cortile palazzo Rossi/Di Vito Liriche medioevali Letture di passi della Divina commedia a cura del maestro S. Mazza accompagnate da arpa e flauto ed inoltre taverne, osterie e giochi medioevali 26 agosto ore 10,00 apertura mercatino medioevale spettacoli ore18,00 I Falconieri – esibizione del volo del falco – ore 21,00 La baracca dei Buffoni – saltimbanchi e giullari – Cantores Ipocritas euphorionis - musici – Botteghe della Fantasie – giullare – Comp. della Spada accampamento militare ed esibizione sul castello Cortile palazzo Rossi/Di Vito Liriche medioevali letture di passi della Divina commedia a cura del maestro Salvatore Mazza accompagnate da arpa e flauto ed inoltre taverne, osterie e giochi medioevali In tutte e quattro le serate verrà allestita una mostra figurativa ad oggetto “Immaginario medioevale ANIMALI, POPOLI E DIAVOLI” con riproduzioni a cura di Floriana Lisena. Organizzazione ed informazioni: Pro Loco DE MEPHITI tel. 0827 45022 – 082745060 - 082745031 Se la curiosità di “toccare con mano” la vita di questo luogo ha fatto nascere in voi gentili lettori l’intenzione di visitarlo, non mancate di recarvi a Rocca ad apprezzare i rarissimi reperti del castello nel museo civico “Don Nicola Gambino”, immergervi nei vicoli e viuzze del borgo, … Se volete che il sogno continui, non avrete che calarvi nella tradizione delle feste medievali: nella calde serate agostane, le stradine, la piazza col mitico tiglio si illumina di colori come un magico caleidoscopio e le pietre tornano a vibrare al suono di ballate dal sapore antico. Se avete, per finire un desiderio “incoffessabile”, dulcis in fundo potrete bearvi con una sosta gastronomica, in cui assaggerete il prezioso e quanto raro pecorino di Carmasciano, magari servito con miele di castagno: il vino locale completerà la vostra gioia e… mi ringrazierete. Chissà se un giorno un testimonial di fama si innamori di Rocca San Felice e diventi ambasciatore nel mondo, noi ce lo auguriamo. Dimenticato, complimenti alla Pro-loco e al Comune di Rocca San Felice. Giovanni Orsogna Il Falcone La caccia alle streghe… ricordando Margherita di Svevia FOTO. Edizione 2006, Feste medievali Rocca San Felice, Piazza S. Felice i banchi medievali.

Il mito dell'ambra e la Valle di Ansanto

Antologia letteraria...IL MITO DELL'AMBRA. LA VALLE DI ANSANTO
Il mito dell'ambra.
La stipe votiva del santuario di Mefite nella Valle d’Ansanto (in provincia di Avellino) restituì anni fa un importante oggetto votivo, testimonianza della sua frequentazione fin da tempi remoti: una collana di ambra; oggi conservata nel Museo Irpino. La collana è fatta a grossi pendagli in forma di testa femminile, vista di prospetto con tutulus. Ragioni stilistiche indussero a datare le ambre del gruppo di Roscigno, con cui questa della Valle di Ansanto trova il più diretto confronto, alla fine del VI secolo a. C. Nuovi rinvenimenti a Melfi, Pisciolo (II metà V secolo a. C.), a Telese (fine del V sec. a. C.) e a Paestum (Andriuolo fine V-IV), inseriscono questi prodotti in una nuova più ampia problematica storica.
Gli antichi attribuivano poteri straordinari all’ambra, che la mitologia greco-romana collegava alla tragica fine di Fetonte, il giovane figlio del Sole fulminato da Zeus quando alla guida del carro paterno stava per dare fuoco al mondo intero. Le sorelle di Fetonte, che ne piansero la morte , vennero tramutate in alberi, da cui trasudavano non lacrime ma l’ ambra.
Gli antichi conoscevano bene la provenienza di questa resina fossile. Plinio il Vecchio ci dice che

l’ambra proveniva dalla Germania e di lì attraverso la Pannonia essa giungeva ai Veneti nell’alto Adriatico. E Tacito nella sua opera Germania riferisce come nell’estremo Nord dell’ Europa si trovi una popolazione, gli Estii, che raccoglie, nelle secche e sul litorale “dell’Oceano settentrionale”, l'ambra, che chiamano gleso. Essi, però, non si son posti il problema né della natura di questa sostanza né quale causa la produca; la raccolgono grezza, e la cedono per poco o niente. Per lo storico romano l’ambra è una secrezione di alberi, perché spesso si scorgono in trasparenza animaletti terrestri e anche volatili che, invischiati in quel liquido, vi restano racchiusi al solidificarsi di esso.
Di recente la prof. Francesca Fiorile ha scritto un interessante volume dal titolo PRESENZA E SCOMPARSA DELL’AMBRA IN LUCANIA TRA ANTICHITÀ E MEDIOEVO, che il Consiglio Regionale della Basilicata ha pubblicato nel 2004, come lodevolmente sta facendo da alcuni anni con opere che interessano la regione. Il volume della Fiorile apre nuove prospettive anche per capire da dove potrebbe provenire la collana di ambra ritrovata nella Valle di Ansanto.
“Nei paesi nordici –scrive la studiosa- l’ambra veniva usata fin dal Neolitico; sulla base dei ritrovamenti si possono ricostruire le tre vie fondamentali sulle quali si muoveva l’ambra: una occidentale, che collegava il Mare del Nord alle foci del Rodano; una centrale che scendeva dalle foci della Vistola all’alto Adriatico e una terza, orientale, dalle coste meridionali del Baltico raggiungeva il Mar Nero.Sulla base dei rinvenimenti a sud delle Alpi, il corso dell’Adige sembra costituire la vera porta d’ingresso dell’ambra nordica nella pianura padana fino al XIII secolo a. C.”.

Nella penisola italiana il commercio dell’ambra fu fiorente nel nord dell’Adriatico. “Durante la prima metà del primo millennio a. C. le importazioni di ambra grezza dall’Europa settentrionale sono ingenti, tanto che nessuno dei popoli italici rimase estraneo a questo fenomeno e alle sue evidenti implicazioni economiche e culturali: i monili più ricercati erano destinati a personaggi femminili di alto rango, i caratteri terapeutici e apotropaici attribuiti all’ambra ne promuovono l’uso anche presso i ceti inferiori e non sono rari i casi di grani di questa sostanza rinvenuti in tombe maschili e persino di guerrieri”.
Una delle aree più ricche di manufatti in ambra e centro nevralgico dei commerci è l’area Picena, posta nel Medio - Adriatico. L’abbondanza dei reperti in ambra qui rinvenuti giustifica, per molti studiosi, la tesi che i Piceni detenessero nell’antichità il monopolio di questo commercio in Adriatico.
“L’area basso adriatica - sostiene la Fiorile- comprendente il territorio dei Dauni e dei Peuceti, ha restituito il maggior numero di ambre figurate e quelle di più elevato pregio artistico: Canosa si pone come il più probabile centro di produzione, ma è possibile che botteghe di alto artigianato fossero presenti anche negli altri siti. Tra la fine del VI secolo a. C. i rinvenimenti di manufatti in ambra si addensano particolarmente in Daunia e nell’area di Melfi.
“Il convergere di eccezionali testimonianze in questi territori ha alimentato l’ipotesi che localizza a Canosa, alla fine del VI e nel corso del V secolo a. C., botteghe di alto livello specializzate nella lavorazione delle ambre. “In questo centro - fa rilevare la studiosa- si sarebbero stabiliti artigiani provenienti dall’area campana, che avevano dato vitalità ad una produzione di ambre, influenzata dal mondo etrusco ma aperta anche alla suggestione dei modelli ellenici.
Al V secolo risalgono le tombe più ricche, che hanno restituito i pendagli d’ambra di fattura pregiata: da Melfi- Pisciolo provengono, oltre a protomi umane e di ariete, una grande figura di guerriero alato e due figure femminili alate, forse rappresentazioni di sfingi, di produzione locale; allo stesso periodo vanno attribuiti i rinvenimenti di Banzi e di Ripacandida. L’uso di monili in ambra figurata continua anche nella seconda metà del IV secolo”.

La vicinanza all’area Melfese e alla Daunia potrebbe far pensare anche per l’ambra figurata ritrovata nella Valle di Ansanto ad una provenienza dauna, a dimostrazione di un legame culturale del territorio irpino con le regioni adriatiche del Mezzogiorno.
Fonte: Europamente