lunedì 26 luglio 2010
Acta martyrum: opera ac studio - Google Libri
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sabato 24 luglio 2010
Medioevo a la Rocca, XV edizione... I successi dell'evento
Medioevo a la Rocca... Edizione 2010
Locandina a cura della Pro Loco De Mephiti
Quindicesima Edizione delle Feste Medioevali
a Rocca San Felice (Av)
19 – 20 – 21 – 22 AGOSTO 2010
Giovedì
19 AGOSTO
ore 20,30 Apertura Feste Medioevali
Rievocazione Storica e Corteo in Costume Medioevale-Danze e musiche Medioevali a
c ura del Gruppo “Il Contrapasso” - Musici, giullari e trobadore
o ore 23,00: La Prigionia di Margherita di Svevia Apparizione del Fantasma u sul Castello
Rievocazione del volo delle Lucciole
ORE 23,30: LA NOTTE del SABBA - Musiche Medioevali e Celtiche a cura
del Gruppo “Rotha Themporis” –
Venerdì 20 AGOSTO
o ore 21,30: BANCHETTO MEDIOEVALE in costume -(zuppe di legumi, cacciagione, brasato di cinghiale, dolce, vino a volontà) – necessaria la prenotazione
Gruppo Compagnia dei FARANDULA – Musica Antica – i Follorum -giullari di corte – I Falconieri di Freddy e il Fachiro insieme al trovadore Luca Marini - poesie e cantiche medioevali Nel BORGO:- Homo Faber – Antichi Mestieri
Scriptorum, mosaicista, arte della carta, osbergaio, caput magister, l’arceria, la
ba ratteria e giochi e tanto altro ministero... tutti i giorni….
ORE 24,00 e sino allo spuntar del sole … al CASTELLO -Musiche Medioevali e Celtiche a cura del Gruppo “Rotha Themporis” –
Sabato 21 AGOSTO
ore 18,30 apertura mercatino medioevale
spettacoli : I Falconieri di Freddy –
esibizione del volo del falco dal Castello Medioevale Gruppo Compagnia dei FARANDULA – Musica Antica – i Follorum -giullari di corte- I Falconieri di Freddy e il Fachiro insieme al Trobadore Luca Marini poesie e cantiche medioevali
Ore 23,00 - Spettacolo a cura del gruppo “Il Teatro del Ramino”: “VIRTUS et LUXURIA” ed inoltre taverne, osterie e giochi medioevali
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ore 18,30 apertura mercatino medioevale Domenica 22 AGOSTO
I Falconieri di FREDDY- esibizione del volo del falco dal Castello Medioevale - Gruppo Compagnia dei FARANDULA – Musica Antica – i Follorum -giullari di corte- , il Fachiro – il Trobadore Luca Marini poesie e letture di passi della Divina Commedia ed inoltre taveme, osterie e giochi medioevali;
ore 22,00 – Concerto di Canti e Musiche Medioevali nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a cura del Gruppo Musici Compagnia Farandula
Ore 23,30 Rievocazione del volo delle Lucciole – Chiusura Feste Medioevali.
Organizzazione ed informazioni: Pro Loco DE MEPHITI – tel. 082745031 – 3476273894
Per TRE giorni é allestita una mostra dell’Arte dei Mestieri medioevali a cura di Homo Faber di VITERBO
prenotazioni cena medioevale del 20.08.2010 cell. 3476273894 – 0827/45031
INVITO I TURISTI, GLI AMICI A PRESENZIARE ALLA MANIFESTAZIONI DELLE FESTE MEDIEVALI DI ROCCA SAN FLICE, UN APPUNTAMENTO DA NON MANCARE NELLA RISCOPERTA DELLE MAGIE DEL CENTRO STORICO, MUSICA, ARTE, TURISMO NELLA PICCOLA ASSISI DELL'IRPINIA
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Rocca San Felice, piccola antologia
Rocca San Felice, piccola antologia
Lorena Longobardi ha scritto di recente un bell'articolo:
In ascesa dalla valle dell’Inferno alle vie della Rocca medioevale
di Longobardo Lorena (Blog Rocca San Felice. Alla Scoperta della nostra Italia)
Lo riproponiamo in attesa di rivivere le magiche giornate delle Feste medievali, giunte alle XVI edizione, promosse dalla Pro-Loco De Mephiti, con il patrocinio del Comune di Rocca San Felice, Regione Campania e Comunità Montana Alta Irpinia.
Un'esempio da imitare, per la felicve scelte di animare il più bel centro storico della Verde Irpinia, con spettacoli medievali, stads gastronmici, rievocazioni storiche della leggendea della Margherita d'Austria.
Si affianca anche la consueta ospitalità e gentilezza dei rochesi che con grande sinergia con le istituzioni e la popolazione, animano l'estate rocchese.
Complimenti agli organizzatori e un arrivederci a Rocca San Felice...
con le feste medievali....
Adagiato su di un colle, in un’ampia conca irrorata dai fiumi Frédane e Ufita, il bel borgo di Rocca San Felice costituisce oggi uno dei comuni montani della Provincia di Avellino.
Ciò che si prospetta davanti agli occhi del visitatore è un vero e proprio spettacolo della natura che coinvolge tutti e cinque i sensi: la vista della terra arida e desolata, il rumore del torrente, l’odore acre di zolfo, il tatto della pietra locale, l’eco che risuona nella vallata.
Parliamo di un luogo dell’alta Irpinia, la Valle d’Ansanto, al cui fascino non ha resistito neppure Virgilio, che nel libro VII dell‘Eneide (vv. 563-570) descrive il sito come uno “specus orrendum”, un antro della morte.
In questi versi il sommo poeta fa riferimento ad un’orrenda spelonca, dove l’antica tradizione locale individuava un altro punto di accesso all’oltretomba, equivalente al più famoso lago d’Averno.
Meta prediletta dagli scienziati, questo paesaggio infernale è soggetto a interessanti fenomeni di vulcanesimo e consiste in un laghetto fangoso, detto Mefite. In questo, l’acqua cupa, melmosa e fumante ribolle non per l’alta temperatura, ma per lo sprigionarsi violento di anidride carbonica e di acido solfidrico, che producono asfissia nei piccoli animali e sono pericolosi per l’uomo. Anche la vegetazione intorno al lago è impedita dalle emanazioni dei gas.
La storia di Rocca San Felice può essere suddivisa in due periodi: quello della Mefite dal VII secolo a.C. e quello del borgo medioevale organizzato intorno al castello eretto dai Longobardi, dall’848 d.C. all’incirca.
La tradizione scritta, vuole che in questi luoghi la dea Mephitis venisse invocata dagli antichi abitanti della valle. Questi, attratti dai misteriosi vapori esalati dal lago, si insediarono qui e presero a immolare animali e a offrire oggetti preziosi alla dea, venerata per la fertilità dei campi e delle donne. In suo onore costruirono un tempio e quel luogo divenne sacro. Gli scavi compiuti negli anni cinquanta hanno dimostrato che qui sorgeva effettivamente un santuario italico dedicato alla dea Giunone Mefitide, il cui culto dovette esistere fin dal secolo VII a.C.
Campagne di scavo hanno permesso di recuperare molti ex voto in bronzo, terracotta e legno di estremo interesse e rarità: spiccano, tra questi, alcune statue lignee rozzamente lavorate, che nella stilizzazione esasperata hanno una insolita potenza espressiva. Gran parte di questi reperti è attualmente conservata presso il Museo Irpino di Avellino, nella nuova Sala Mefite.
Con la diffusione del Cristianesimo il tempio fu distrutto, il culto di Mefite fu abbandonato e a esso si sovrappose il culto per la martire cristiana Santa Felicita, venerata in un piccolo santuario tuttora esistente.
Il secondo periodo della storia di Rocca si riallaccia alle lotte per la conquista del principato di Benevento, risolte da re Ludovico II, figlio dell’Imperatore di Germania Lotario, che impose ai contendenti nell’848 la scissione del principato conteso. Il torrente Frédane ne segnò il confine, per la cui sorveglianza Radelchi, principe di Benevento, fece edificare due fortezze: quella di Sant’Angelo a Pesco - oggi Pescone - e quella di Rocca San Felice.
Fu dunque nell’alto Medioevo, col progressivo stanziamento degli abitanti degli insediamenti limitrofi attorno alla rocca longobarda alla ricerca di rifugio e protezione, che si costituì il primo nucleo abitato di Rocca San Felice. Rimasto pressoché integro, esso coincide con l’attuale centro storico, costituito dal castello, dalla piazza, da vicoli e case basse in pietra locale.
Il castello, di cui avanzano il portale d’ingresso, la torre centrale e alcuni resti delle mura di cinta, domina il paese dall’alto, mentre ai suoi piedi si svolge la vita del piccolo borgo, dove si trova la piazza, raggiungibile percorrendo in discesa le antiche rampe. Varcato il portale della fortezza, si apre uno spiazzo che ospitava le abitazioni degli artigiani e dei soldati; oltrepassato un altro ingresso fortificato si entra nel donjon, che costituisce il nucleo più antico dell’insediamento.
Passeggiare oggi per le vie del borgo è un’esperienza davvero entusiasmante, soprattutto in occasione delle varie feste che animano il paese nel corso dell’anno. Il 14 gennaio e il 10 agosto il paese festeggia la sua patrona Santa Felicita, ma ci sono altre manifestazioni suggestive per i turisti e gli abitanti del posto.
La Festa dei Cortili, che ha luogo il 14 agosto, vede le più antiche dimore gentilizie aprire i loro cortili, cantine e granai ad artisti, musicisti e visitatori per festeggiare piacevolmente, con assaggi di antica gastronomia, una notte d’estate.
Nel penultimo weekend di agosto, invece, si rivive il passato del borgo con una serie di feste medioevali, durante le quali le case e le botteghe vengono addobbate con drappi e stendardi ed entrano in scena tutti i protagonisti dell’epoca: osti, mercanti, pittori, dame, cavalieri, soldati, giocolieri, cartomanti e maghi, tutti rigorosamente in abiti d’epoca.
A me, da sempre appassionata di storia medioevale, è capitato di partecipare da spettatrice a una di queste feste e, non nutrendo grosse aspettative, ne sono rimasta invece sorprendentemente colpita.
Dopo aver visitato i resti del castello, illuminato da fiaccole sparse lungo le rampe ad indicarne il percorso, ed aver apprezzato la bottega del dipingitore, ma soprattutto l’odore e il sapore della brace allestita su di una terrazza panoramica, ho assistito alla messa in scena di un processo alla strega.
La piazza, che conserva orgogliosamente il suo tiglio della libertà piantato nel corso della Rivoluzione napoletana del 1799, era gremita di gente accorsa per assistere, curiosa, proprio come avveniva nel Medioevo, al processo e alla condanna a morte di una donna, che le cronache locali accusarono di stregoneria. Il tutto interpretato da bravi attori ed accompagnato da un’azzeccata colonna sonora incalzante che culminava nella scena finale del rogo, di grande impatto emotivo.
Recentemente ho avuto modo di apprezzare come manifestazioni del genere stiano prendendo piede un pò in tutta Italia grazie al fenomeno delle rievocazioni storiche, un vero e proprio trend capace di unire l’utile (la valorizzazione di borghi altrimenti sconosciuti) al dilettevole (una piacevole passeggiata fuori porta).
E questa fusione di cultura e spettacolo non può che far piacere a chi, come me, è perennemente alla ricerca e “alla scoperta della nostra Italia”.
Ciò che si prospetta davanti agli occhi del visitatore è un vero e proprio spettacolo della natura che coinvolge tutti e cinque i sensi: la vista della terra arida e desolata, il rumore del torrente, l’odore acre di zolfo, il tatto della pietra locale, l’eco che risuona nella vallata.
Parliamo di un luogo dell’alta Irpinia, la Valle d’Ansanto, al cui fascino non ha resistito neppure Virgilio, che nel libro VII dell‘Eneide (vv. 563-570) descrive il sito come uno “specus orrendum”, un antro della morte.
In questi versi il sommo poeta fa riferimento ad un’orrenda spelonca, dove l’antica tradizione locale individuava un altro punto di accesso all’oltretomba, equivalente al più famoso lago d’Averno.
Meta prediletta dagli scienziati, questo paesaggio infernale è soggetto a interessanti fenomeni di vulcanesimo e consiste in un laghetto fangoso, detto Mefite. In questo, l’acqua cupa, melmosa e fumante ribolle non per l’alta temperatura, ma per lo sprigionarsi violento di anidride carbonica e di acido solfidrico, che producono asfissia nei piccoli animali e sono pericolosi per l’uomo. Anche la vegetazione intorno al lago è impedita dalle emanazioni dei gas.
La storia di Rocca San Felice può essere suddivisa in due periodi: quello della Mefite dal VII secolo a.C. e quello del borgo medioevale organizzato intorno al castello eretto dai Longobardi, dall’848 d.C. all’incirca.
La tradizione scritta, vuole che in questi luoghi la dea Mephitis venisse invocata dagli antichi abitanti della valle. Questi, attratti dai misteriosi vapori esalati dal lago, si insediarono qui e presero a immolare animali e a offrire oggetti preziosi alla dea, venerata per la fertilità dei campi e delle donne. In suo onore costruirono un tempio e quel luogo divenne sacro. Gli scavi compiuti negli anni cinquanta hanno dimostrato che qui sorgeva effettivamente un santuario italico dedicato alla dea Giunone Mefitide, il cui culto dovette esistere fin dal secolo VII a.C.
Campagne di scavo hanno permesso di recuperare molti ex voto in bronzo, terracotta e legno di estremo interesse e rarità: spiccano, tra questi, alcune statue lignee rozzamente lavorate, che nella stilizzazione esasperata hanno una insolita potenza espressiva. Gran parte di questi reperti è attualmente conservata presso il Museo Irpino di Avellino, nella nuova Sala Mefite.
Con la diffusione del Cristianesimo il tempio fu distrutto, il culto di Mefite fu abbandonato e a esso si sovrappose il culto per la martire cristiana Santa Felicita, venerata in un piccolo santuario tuttora esistente.
Il secondo periodo della storia di Rocca si riallaccia alle lotte per la conquista del principato di Benevento, risolte da re Ludovico II, figlio dell’Imperatore di Germania Lotario, che impose ai contendenti nell’848 la scissione del principato conteso. Il torrente Frédane ne segnò il confine, per la cui sorveglianza Radelchi, principe di Benevento, fece edificare due fortezze: quella di Sant’Angelo a Pesco - oggi Pescone - e quella di Rocca San Felice.
Fu dunque nell’alto Medioevo, col progressivo stanziamento degli abitanti degli insediamenti limitrofi attorno alla rocca longobarda alla ricerca di rifugio e protezione, che si costituì il primo nucleo abitato di Rocca San Felice. Rimasto pressoché integro, esso coincide con l’attuale centro storico, costituito dal castello, dalla piazza, da vicoli e case basse in pietra locale.
Il castello, di cui avanzano il portale d’ingresso, la torre centrale e alcuni resti delle mura di cinta, domina il paese dall’alto, mentre ai suoi piedi si svolge la vita del piccolo borgo, dove si trova la piazza, raggiungibile percorrendo in discesa le antiche rampe. Varcato il portale della fortezza, si apre uno spiazzo che ospitava le abitazioni degli artigiani e dei soldati; oltrepassato un altro ingresso fortificato si entra nel donjon, che costituisce il nucleo più antico dell’insediamento.
Passeggiare oggi per le vie del borgo è un’esperienza davvero entusiasmante, soprattutto in occasione delle varie feste che animano il paese nel corso dell’anno. Il 14 gennaio e il 10 agosto il paese festeggia la sua patrona Santa Felicita, ma ci sono altre manifestazioni suggestive per i turisti e gli abitanti del posto.
La Festa dei Cortili, che ha luogo il 14 agosto, vede le più antiche dimore gentilizie aprire i loro cortili, cantine e granai ad artisti, musicisti e visitatori per festeggiare piacevolmente, con assaggi di antica gastronomia, una notte d’estate.
Nel penultimo weekend di agosto, invece, si rivive il passato del borgo con una serie di feste medioevali, durante le quali le case e le botteghe vengono addobbate con drappi e stendardi ed entrano in scena tutti i protagonisti dell’epoca: osti, mercanti, pittori, dame, cavalieri, soldati, giocolieri, cartomanti e maghi, tutti rigorosamente in abiti d’epoca.
A me, da sempre appassionata di storia medioevale, è capitato di partecipare da spettatrice a una di queste feste e, non nutrendo grosse aspettative, ne sono rimasta invece sorprendentemente colpita.
Dopo aver visitato i resti del castello, illuminato da fiaccole sparse lungo le rampe ad indicarne il percorso, ed aver apprezzato la bottega del dipingitore, ma soprattutto l’odore e il sapore della brace allestita su di una terrazza panoramica, ho assistito alla messa in scena di un processo alla strega.
La piazza, che conserva orgogliosamente il suo tiglio della libertà piantato nel corso della Rivoluzione napoletana del 1799, era gremita di gente accorsa per assistere, curiosa, proprio come avveniva nel Medioevo, al processo e alla condanna a morte di una donna, che le cronache locali accusarono di stregoneria. Il tutto interpretato da bravi attori ed accompagnato da un’azzeccata colonna sonora incalzante che culminava nella scena finale del rogo, di grande impatto emotivo.
Recentemente ho avuto modo di apprezzare come manifestazioni del genere stiano prendendo piede un pò in tutta Italia grazie al fenomeno delle rievocazioni storiche, un vero e proprio trend capace di unire l’utile (la valorizzazione di borghi altrimenti sconosciuti) al dilettevole (una piacevole passeggiata fuori porta).
E questa fusione di cultura e spettacolo non può che far piacere a chi, come me, è perennemente alla ricerca e “alla scoperta della nostra Italia”.
(Lorena Longobardi)
PROGRAMMA FESTE MEDIEVALI
Quindicesima Edizione delle Feste Medioevali
a Rocca San Felice (Av)
19 – 20 – 21 – 22 AGOSTO 2010
|
Giovedì 19 AGOSTO 2010
ore 20,30 Apertura Feste Medioevali
Rievocazione Storica e Corteo in Costume Medioevale-Danze e musiche Medioevali a cura del Gruppo “Il Contrapasso” - Musici, giullari e trobadore
ore 23,00: La Prigionia di Margherita di Svevia Apparizione del Fantasma sul Castello
Rievocazione del volo delle Lucciole
ORE 23,30: LA NOTTE del SABBA - Musiche Medioevali e Celtiche a cura
del Gruppo “Rotha Themporis” –
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rocca san felice
sabato 17 luglio 2010
Bibliografia sulla storia di S. Felicita
Rocca San Felice in cifre
ROCCA SAN FELICE ept di Avellino |
Informazioni | ||||
Superficie Territoriale | 14,28 Kmq | Cap | 83050 | |
Altitudine | 750 M/slm | Indirizzo Municipio | Via Don Vincenzo Maria Santoli 8 | |
Popolazione | 903 | Telefono Fax | +39 0827.45031 +39 0827.45031 | |
Frazioni | Sito ufficiale | http://www.comune.roccasanfelice.av.it/ roccasanfelice@tiscalinet.it | ||
Denominazione abitanti | rocchesi | Sindaco | Giuseppe Fiorillo |
Come arrivare |
Per raggiungere Rocca San Felice è necessario percorrere l'A16 Napoli-Bari, uscire ad Avellino est per poi proseguire per la SS Ofantina in direzione di Montella-Lioni. La distanza da Napoli è di 98 km. |
Mappa
|
Da visitare | |
Monumenti e chiese | Luoghi di particolare pregio |
Il Castello Medioevale | |
I Palazzi Cozza, Santoli e Villani | |
La Chiesa di Santa Maria Maggiore | |
La Chiesa di Maria SS. di Costantinopoli | |
Il Santuario di Santa Felicita | |
Il Museo Civico |
Eventi e manifestazioni |
Feste di San Felicita prima domenica di maggio – 10 Luglio e 23 Novembre |
Feste di S. Felice – 14 Gennaio e prima decade di Agosto |
Fiere di S. Felicita - prima domenica di Maggio e 10 Luglio |
Feste Medioevali – penultimo sabato e domenica di Agosto |
Festa dei Cortili – terza domenica di Agosto |
Dove mangiare | |||
Nome | Indirizzo | Telefono/fax | sito web/e-mail |
La Ruota | Contrada Palombaia,2 | +39 0827.45390 | |
Le Bistrot | Via Ospedale, 1 | +39 0827.215023 | |
Ristorante Museo La Ripa | Via Ospedale, 1 | +39 0827.215023 |
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